Io non lo so cosa scatta. Davvero. Ero completamente ignorante di adozione.
Non conoscevo l’iter, non conoscevo genitori adottivi, non conoscevo figli adottati.
Ero convinta che sarebbe semplicemente bastato andare in tribunale e dire “eccomi, ci sono, chiamateci quando ne avete uno pronto”
Poi vado in tribunale. Proprio con l’intendo di dire che ci prendevamo volentieri un bambino.
E la segretaria mi sbatte davanti due moduli e un elenco esami.
Io sbianco non capisco … che devo fare????? Ma quindi quanto ci metto????
Poi mi chiama la mia assistente sociale di zona e mi racconta i passi … Azz
Ma perché così? Con tutti i bambini che ci sono!!! Tutta sta fatica!!!
Ma ormai ero “curiosa”, ormai ero “affamata” di capire.
Non riuscivo a capire perché tutti mi dicevano che un figlio biologico e un figlio adottivo non sono la stessa cosa….
Ma non basta l’amore con i figli??? No, non basta … bisogna avere tanti strumenti in più.
Bisogna averli con i figli biologici, che sono nati da noi, carne della nostra carne … figurati con figli che non hanno i nostri tratti, sono oltre noi.
Un figlio biologico esce da noi dopo 9 mesi.
Un figlio adottivo deve entrare in noi. NOI lo dobbiamo fare entrare in noi. E renderlo figlio.
E questo richiede tempo. Cura, riflessione, immaginazione (nel senso di immaginare questo figlio).
Richiede di guardarsi in faccia e dirsi la verità.
Un bambino simaticamente diverso da me lo accoglierò come figlio?
Un bambino di 7 anni lo sentirò mio?
Un bambino che mi guarderà come un’estranea lo capirò e aspetterò con pazienza che si fidi di me?
Un bambino che mi allontanerà, mi offenderà lo comprenderò e risponderò con amore alle cattiverie?
Dirò ai colloqui che lo accetterò sperando e pregando nel cuore a modi mantra “speriamo sia piccolo, speriamo sia piccolo … Se poi mi somiglierà sarà fatta! Forse riuscirò ad accettarlo meglio!”
Quando accadrà qualcosa penseremo che è perché è adottato? Glielo rinfacceremo?
Perché se noi non abbiamo risolto noi i nostri conflitti, le nostre pretese con la vita. Quel bambino sarà un bambino che vive con noi. Qualcosa di più di un coinquilino (perché lo dobbiamo lavare e sfamare e non pagherà l’affitto)
Ma non sarà FIGLIO.
Perché se non si è lavorato su queste cose, l’adozione sarà un’esperienza dura, infelice. Per noi, ma soprattutto per i bambini. Che dei genitori incompetenti li hanno già avuti, non gli servono.
Gli servono degli imperfetti genitori consapevoli.
Perché diciamocelo... non sono dei cucciolini di cane. Sono delle personcine che non ci chiedono niente, siamo noi che andiamo a cercare loro!
Non disturbiamoli per nulla! Perché per quanto vivano una realtà dura … è la loro realtà. La possono affrontare. Sanno più o meno come fare. Una realtà infelice ma nuova con degli estranei è un’inferno nuovo, che potrebbero non saper gestire.
Viene quindi naturale pensare a lui. Lui che non è davanti ai tuoi occhi, ma capisci che c’è, sta vivendo. Non è un’astrazione. E’ una realtà. Per noi è ancora un’estraneo fisicamente, ma ormai è chiaro che esiste. Ha dei pensieri, un cuore, dei sentimenti.
E questa persona inizia ad entrare dentro. Si insinua nella mente, nel cuore ... arriva alla pancia (ci si accorge al momento dell’abbinamento che è arrivato in pancia :-) )
Per questo non si può più fare anche un percorso biologico. Perché il corpo già contiene e sviluppa una vita.
una donna che diventa madre di un bimbo nato da un'altra donna è come acqua che evapora e si fa nube, volando in cielo per portare acqua ad un albero nel deserto
Aspettando te...
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Preghiera tibetana, ultimo verso del mantra
Ognuno nato sotto i 12 segni delle stelle del cielo ed ognuno che si trova in rapporto con loro, con loro affine o unito, possa avere lunga vita. Possa ognuno avere una salutare evoluzione sia nello sviluppo spirituale come pure nella vita materiale. Possano tutti avere un'esistenza dignitosa, trascorsa tra felici circostanze e vivere una vita in armonia nella quale i desideri si avverino. Possano tutti gli esseri senzienti vivere in serenità e non essere separati dalla felicità!
La gioia è dentro di te, scoprila!
La gioia è amore, la conseguenza di un cuore ardente di amore. La gioia è una necessità e una forza fisica. La nostra lampada arderà dei sacrifici fatti con amore se siamo pieni di gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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